La professione di consulente di organizzazione e di formatore è bellissima.
Le conoscenze
Questa meravigliosa professione richiede lo sviluppo di conoscenze multidisciplinari e di capacità eterogenee. Scienza delle organizzazioni e scienze della formazione; psicologia cognitiva e psicologia del lavoro; sociologia della conoscenza e sociologia delle organizzazioni; scienza della comunicazione e filosofia del linguaggio: sono alcuni tra i principali campi del sapere che concorrono a rendere completa – ma mai esaustiva – la formazione di chi pratica questo mestiere.
Le relazioni
Tra le molte capacità richieste per l’adeguato svolgimento della professione, ve n’è una imprescindibile: la capacità di stabilire relazioni umane, autentiche e costruttive. Ciò rende questa professione – senza scadere in una vuota retorica auto celebrativa – un’arte e non un insieme di tecniche. Intendere la professione come arte comporta, infatti, l’impossibilità di standardizzare i “processi di lavorazione” di un simile mestiere o di riferirsi a modelli preconfezionati, spesso basati esclusivamente sull’immagine o sul confezionamento del prodotto consulenziale.
Le radici
La consulenza d’impresa e la formazione aziendale nascono, nel primo novecento, e proliferano negli Stati Uniti d’America e, più tardi, nel Nord Europa. Noi italiani, nell’abbracciare e sviluppare, a nostra volta, questa professione, non dobbiamo, tuttavia, necessariamente emulare approcci e pratiche che non ci appartengono culturalmente – come siamo purtroppo adusi fare in molti ambiti dell’economia.
Lo stile italiano
Siamo perfettamente in grado di esprimere un nostro modello di consulenza e di formazione, soprattutto in considerazione delle peculiarità del tessuto economico-sociale del nostro Paese, costituito, prevalentemente, da piccole-medie imprese e caratterizzato dalla valorizzazione dei rapporti interpersonali e delle relazioni di fiducia. Esiste, dunque, uno “stile italiano” anche nell’esercizio di questa nobile professione: è uno stile da affermare con maggior convinzione, da affinare e sulla base del quale formare le future generazioni di formatori e consulenti. Non si è di certo bravi se ci si riempie la bocca di termini anglosassoni o, peggio, di neologismi che, oltre a rivelare una debole identità personale e professionale, vanno anche ad aggredire il tessuto connettivo della nostra meravigliosa lingua italiana.
La “sartoria”
La mia idea circa il modello italiano o, in termini più ampi, mediterraneo, è legata all’immagine di una sartoria. La sartoria non è una boutique e nemmeno un prêt-à-porter: è un luogo di relazioni, dove si creano abiti su misura e, attraverso, un’opera consulenziale – e qui è la bravura del sarto – si confeziona l’abito migliore per quella persona, in quel dato momento storico.
La professione come arte e non come tecnica
Si è bravi, quindi, e certamente apprezzati, se ci si dedica, come in ogni arte o mestiere, pazientemente e “artigianalmente”, all’oggetto del proprio lavoro, della propria opera; se ci si sente realmente al servizio del destinatario del proprio impegno. Qui è il valore e la differenza nell’interpretare e vivere la professione come un’arte e non come una tecnica. Consulenza e formazione sono antiche discipline nella cultura scientifica e in quella popolare (poiché l’una è al servizio dell’altra). Socrate, il primo grande formatore della storia, e Niccolò Machiavelli, il primo grande consulente di management, sono – a ben guardare – gli antesignani di Edgar Schein, di Gareth Morgan e di Rollo May (solo per citare alcuni dei molti epigoni).
La conversazione
Alla luce di queste considerazioni, il mio Studio si presenta senza effetti speciali e si propone di portare avanti una conversazione di natura culturale (nel senso più popolare del termine) con tutti coloro, aziende o persone, che desiderino lavorare sul miglioramento delle loro capacità e che, magari, stanchi o delusi dagli ipermercati delle soluzioni tanto preconfezionate quanto illusorie ed inefficaci, desiderino ritrovare una dimensione più autentica e più intensa nelle relazioni con gli altri e con se stessi.
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